New entry nel programma che assume la funzione di palestra per nuovi talenti: un rapper, un videomaker, una ventriloqua, un rumorista, un dj, un comico surreale, due ballerini, una nuova attrice che si aggiungono alle colonne degli anni precedenti, sempre coordinati tutti dall’implacabile Greta. #PARLIAMONE è un format in evoluzione caratterizzato da molta improvvisazione. Si parla anche di libri con interviste agli autori. Viene introdotta la rubrica “Il salone dei desideri” con Sabrina Zoppellaro. Le sigle vengono rinnovate.

sigla iniziale della terza stagione (prima proposta)
sigla finale terza serie (prima proposta)

I ragazzi si sono sbizzarriti nelle loro invenzioni, con i loro personaggi, con i loro racconti…

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è 96563520_767581420440531_9171563358191616_n-1.jpg

Il format cambia molto in questa terza stagione. Si parte da interviste e personaggi che raccontano storie particolari: l’1 ottobre l’attrice Alessia Merz, l’8 ottobre il pittore Alberto Cristini, il 15 lo scrittore Rinaldo Boggiani che racconta la toccante e drammatica biografia di una donna schiava in India e poi in Italia, il 22 ottobre fu la volta del cortometraggio “Il paradiso può attendere ancora” realizzato dai ragazzi del cast .

Venezia 2020

Poi #PARLIAMONE si dedicò alla satira e alla parodia ispirandosi al cabaret statunitense, diventando una sorta di laboratorio che garantiva ai componenti del cast un lavoro che gli consentiva di testare in video i loro spunti umoristici, una sorta di palestra sempre nel rispetto dello spirito e della storia del programma. Il cuore di #PARLIAMONE infatti da sempre batte nelle sale dei corsi dell’accademia di De Laurentis e da oltre due stagioni aveva conquistato una platea televisiva importante, tutta propria, a livello regionale era diventata una trasmissione nota per l’avanguardia delle sue proposte creando molta curiosità. Il 28 gennaio 2020 andò in onda la puntata n. 100. Poi l’esplosione della pandemia di covid-19 anche in Italia con il lockdown cambiò molte cose. Il 9 marzo 2020 l’annuncio del premier Giuseppe Conte. Una data che avrebbe segnato la storia della nostra nazione e anche del nostro programma. Non si poteva più registrare gli sketches con le telecamere della troupe del programma, quindi si pensò a creare un programma realizzato con i cellulari: ciascun componente del cast si autoregistrava e mandava i propri brani al montaggio. Dal 14 aprile 2020, con la puntata n. 111, cambiò la sigla iniziale con un brano musicale scritto da Ferdinando De Laurentis e Stefano Giobbi per l’occasione, dal titolo “Ophelia”, che rappresentava l’ispirazione al programma, tanto che gli autori iniziarono a pensare a un personaggio nascosto dal mistero.

nuova sigla iniziale: Ophelia

Da un’antologia di brani creati dall’improvvisazione il format si era evoluto in un testo a canovaccio in stile commedia dell’arte. La puntata era divisa in scene di cui gli autori indicavano i personaggi e i fatti, ma non le battute, a meno che non si trattasse di tormentoni che diventavano dei fatti. A ogni interprete veniva mandato uno o più canovacci e poi si montava una puntata. Fu fatto quindi un tentativo di realizzare due puntate a tema con i testi scritti senza alcuna improvvisazione. I temi scelti furono “Il gothic” e “i Blues brother’s”. Andarono in onda il 12 e il 19 maggio 2020 e furono un successo. Da quel momento fu una ricerca continua, il programma conteneva tre rubriche fisse: il salone dei desideri, Ophelia e dal 30 giugno riproponeva la sitcom “Waiting room”. Dal 4 agosto 2020, dopo una replica della puntata n. 126 sui blues brother’s, partì il nuovo format monotematico con il tema “amore e riconoscersi” e, da quel momento #PARLIAMONE è diventato un programma scritto interamente dagli autori trattando un tema diverso ogni settimana e realizzato da ciascun interprete con il proprio cellulare e proponendo un linguaggio originale, che lega sempre i 3 linguaggi (televisivo, cinematografico e teatrale), ma che è più incline a un racconto vero e proprio con l’identificazione più immediata dei protagonisti, per assurdo (visto la metodologia di registrazioni singole), più legati tra loro rispetto alle versioni precedenti. Da segnalare che il 21 luglio fu realizzata una puntata per ricordare l’amico e collaboratore Stefano Ghisi che ci aveva lasciato il 14 aprile 2020 e il 5 settembre 2020 fu cambiata la sigla finale del programma. Due giorni dopo la premiazione del programma e del personaggio di Ophelia alla Mostra del cinema di Venezia nello spazio della Regione Veneto.

sigla finale rinnovata il 5/9/2020

i temi della nuova serie monotematica

126 – i blues brother’s
127 – amore e riconoscersi
128 – ermetismo

129 – il sogno americano
130 – addii nell’opera
131 – eros
132 – lo spriz
133 – il gothic
134 – Cyrano
135 – la pazzia

torna al sito Coct