RADIO GIOVANE
Lendinara – via Porte di Sopra
98.5 Mhz
Piccola radio fondata da Giuseppe Marabese con l’aiuto di Fabrizio Rossi, Renzo Donegà, Gianmaria Sivori, Gianni Martinelli, ”Lucky” Luciano Pasello, Massimo Tomasin, Remo Milan e un giovanissimo Alessandro Ferlin (sindaco di Lendinara dal 2004 al 2014). Al gruppo si aggiunse poi come collaboratore radiofonico Lorenzo Destefani che poi passò nel 1978 a Radio Lendinara fino al 1981. Peculiarità dell’emittente era proprio la “giovane” età dei fondatori, diretta da un solo maggiorenne e gestita da ragazzi di età compresa dai 14 ai 17 anni. L’entusiasmo che spingeva il gruppo non era tanto la rivalità con le altre emittenti, ”eravamo ben consapevoli delle enormi difficoltà nel competere con radio più strutturate e gestite da persone più mature, ma il desiderio di poter realizzare a quella giovane età i nostri sogni era tutto, e in quegli anni la radio era il sogno” – ha detto Marabese. che racconta: “Sentire la nostra voce trasmessa grazie a una microspia da me costruita è stata la molla che fece partire il tutto. A marzo del 1977 alla 37° edizione della mostra del radioamatore di Mantova, raggiunta in treno poiché non automuniti, acquistammo con i nostri risparmi 2 giradischi, 1 mixer e un microfono, cioè il minimo indispensabile per poter trasmettere”. Spinto da amore paterno e molto probabilmente stanco di avere tutti i santi giorni una decina di esaltati D.J. in giro per casa, Gualtiero, il papà di Alessandro, mise a disposizione un piccolo locale di proprietà sito in via Porte di Sopra che, complice l’arrivo di un trasmettitore da pochi watt che riusciva a malapena a coprire il circondario di Lendinara, ha permesso che l’avventura di Radio Giovane avesse inizio. Trascorsero due anni stupendi, fatti di aggregazione, gioia, soddisfazione nel veder piano piano realizzare il sogno di quei ragazzi. Tanti gli aneddoti: la visita con la Fiat 1100 a Cadoneghe a vedere gli studi della mitica Radio Gamma 5, le visite a Radio Veneto e Tele Radio Club a Rovigo, un nuovo trasmettitore che irradiava il segnale per un raggio di 10 km, un registratore, giradischi più professionali. Non c’era il telefono, quindi le dediche venivano fatte suonando il campanello della radio o a seguito di incontri quotidiani (era consuetudine tornare dal lavoro o da scuola con il bigliettino delle dediche da fare, richieste verbali veicolate da amici o colleghi), mamme e ragazze che donavano i loro dischi preferiti per poterli poi sentire trasmessi alla radio, il parroco di Bressane gli fece organizzare una serata “disco” nel piazzale antistante la chiesa. Erano tante le radio di allora, soprattutto le più gettonate, che si esibivano in trasferta, fuori dallo studio, nelle piazze, alle feste e tutto questo fu per i ragazzi di Radio Giovane un grande motivo di crescita e di orgoglio. Purtroppo le cose belle prima o poi finiscono e la scelta sbagliata di un nuovo trasmettitore, nuovi arrivi in organico che disattesero le aspettative, l’autofinanziamento che diventava sempre più complicato fecero sì che sul finire del 1980 Radio Giovane cessò di esistere.